PIANIFICAZIONE STRATEGICA NEGLI STUDI LEGALI (DOPO IL COVID)

Vorrei affrontare in questa discussione alcuni punti importanti che determinano il successo o il fallimento nella definizione e attuazione di qualsiasi piano strategico negli studi legali e prima di tutto dobbiamo analizzare il comportamento di queste strutture.

Il successo di qualsiasi studio legale è solitamente il risultato dell’associazione di buoni avvocati, con un’elevata conoscenza in determinati settori che si completano, forniscono buoni servizi ai suoi clienti e anche hanno una buona capacità di attrarre nuovi negozi grazie alle loro relazioni personali oppure come risultato del riferimento dei suoi clienti soddisfatti. Questa è tradizionalmente la forma di crescita di un buono studio legale.

Questo successo, per coloro che riescono ad avere le tutte tre caratteristiche, di solito alimenta una crescita organica ed è associato a una buona redditività, poiché i servizi legali aziendali tendono ad essere pagati abbastanza bene. Questa formula, che oserei dire quasi universale, consente a questi vincitori una certa tranquillità finanziaria e li colloca in una relativa zona di comfort, il che rende la pianificazione strategica spesso relegata in secondo piano. “Perché cambiare una squadra vincente”?

Con i cambiamenti che stiamo vivendo attualmente, le sfide sono aumentate considerevolmente e questa tranquillità e accomodamento sono diventate pericolose. Solo per citare alcune di queste sfide, cito: aumento della concorrenza, diminuzione della fideltà dei clienti, cambiamenti nei ruoli degli “GC” (general counsels), maggiore pressione per prezzi più bassi, nuove forme di contrattazione, ecc.

Tutto ciò ha reso i manager degli studi legali più abili nella ricerca di una maggiore efficienza e produttività, e anche attenti al futuro della loro società, e attualmente l’adozione della pianificazione strategica è molto più presente in queste strutture.

Affinchè qualsiasi pianificazione strategica possa avere successo, dobbiamo occuparci di due fasi ben distinte, che sono la sua concezione e la sua attuazione.

CONCETTO PRINCIPALE

Esistono più di una dozzina di strumenti per la pianificazione strategica (esempi: matrice SWOT, Porter force, OKR, BSC, ecc.), ma la difficoltà non sta nello scegliere lo strumento migliore, ma nel capire il proprio business e definirlo prima. “filosofia aziendale”. Solo dopo questo passaggio puoi scegliere lo strumento migliore da utilizzare.

PREMESSE

Prima di iniziare il processo di pianificazione, ogni ufficio deve prima:

      • – Avere una chiara struttura direttiva e decisionale che sia accettata dal team.
      • – Comprendere chiaramente il momento dello studio, cioè dove ti trovi.
      • – Definire chiaramente il suo modello di business o il tipo di avvocatura che pratichi (o intendi praticare), ovvero consulenza, processi, grandi volumi, ecc.
      • – Definire la sua struttura retributiva per i partner, cioè se più vicina al modello denominato “Eat-what-you-kill” o al modello “Lockstep”, o altro specifico modello intermedio.
      • – Avere valutatori individuali (KPI) chiari e che definiranno la relativizzazione dei partner e la valutazione dei collaboratori.
      • – Avere benne definito il piano di carriera dei collaboratori e la sua struttura retributiva.

IMPOSTAZIONE

Doppo definite queste caratteristiche, si passa alla pianificazione strategica stessa:

      • – Definire concretamente obiettivi e mete da raggiungere, senza sogni e principalmente con la partecipazione e il consenso del team.
      • – Analizzare in modo approfondito i limiti e le debolezze attuali.
      • – Valutare tutti gli atteggiamenti interni ed esterni necessari.
      • – Separare atteggiamenti possibili e fattibili dagli ideali e definire le loro priorità.
      • – Fare un budget dettaglito per ogni soluzione con assegnazione di risorse (materiali, umane, di terze parti, ecc.)
      • – Definire la tempistica prevedendo fasi di elaborazione, test, implementazione e formazione.
      • – Prevedere il marketing interno con la motivazione del team per la sua adozione.
      • – Fornire strumenti per il controllo e la valutazione dei risultati con la dovuta “accountability”.

 

ATTUAZIONE

      • – Separare in progetti minori se gli obiettivi sono troppo ampi e stabilire scadenze specifiche.
      • – Definire il team per ogni progetto
      • – Definire chiaramente le responsabilità di esecutori, coordinatori e controllori (questo è il più importante di tutti gli altri atteggiamenti).
      • – Dettagliare tutti i passaggi definiti nella pianificazione.
      • – Distribuire le attività nel team.
      • – Definire la strategia di esecuzione con il team
      • – Controllare l’esecuzione e il completamento di ogni attività e fare le correzione tempestivamente.

 

PRECAUZIONI DA PRENDERE – ERRORI PIÙCOMUNI

      • – Stabilire obiettivi non realistici e/o basati solo sui desideri.
      • – Non coinvolgere il team (esecutori, coordinatori e controllori) nella definizione di scopi e obiettivi.
      • – Procrastinare l’inizio.
      • – Non definire le responsabilità.
      • – Non dare seguito in modo tempestivo.
      • – Non trasmettere chiaramente gli obiettivi e gli obiettivi alla squadra.
      • – Non adottare premi o sanzioni per il raggiungimento o no degli obiettivi definiti.

 

CONCLUSIONE

Fornire un buon servizio è ovviamente il modo migliore per ottenere riconoscimenti e la crescita, ma se vogliamo dare una direzione a questo movimento è necessario pensare, prevedere e progettare il futuro, perché gli imprevisti accadono sempre e la pianificazione aiuta a occuparsi meglio di loro. Dividi il tuo tempo nel servire il tuo cliente e nel pensare al tuo business, in questo modo avrai più tempo per occuparti dell’imprevisto. Non basta solo progettare, è necessario eseguire ciò che è stato pianificato!

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